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al testo di Marina Pacifici
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Andiamo.
Lontano dalla nebbia, dalla mestizia e dall'inverno sempre più vicino. Vieni con me lieve è il cammino e radiosa la strada nell' incanto senza ombra dell' Appennino. Nel chiarore delle stelle ci attende il sentiero di terra battuta che porta fino alla sommità del Monte Vettore. Fra le tue braccia ritroverò in un bocciolo di ore la felicità perduta nei passi fragranti di tenerezza del mattino. Stringi la mia mano mentre il giorno già dilegua in una sinfonia di ricordi e partiamo. Fra i primi spiragli del giorno nel respiro fresco di rugiada giungeremo là dove il silenzio regna sovrano. Sarà dolce perdersi in un' estasi che dona soltanto un sospirato ritorno nel verde abbraccio dell' altopiano in fiore tra i mille colori del pianoro. Liberi dalla tristezza ci vestiremo dell' autunno dalla luce d' oro. E tra la carezza della genziana e dell' asfodelo nel nostro bacio, amore, si specchierà l' azzurro senza fine del cielo. |
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